Una “tassa indegna”. È così che il consigliere delegato all’agricoltura definisce l’Imu agricola, che tutti i possessori terreni agricoli saranno costretti a pagare entro il 10 febbraio. “Questa tassa non riflette molti dei principi a cui le tasse o comunque le leggi di un Governo che si definisce civile dovrebbe seguire. Quello che io fortemente critico è il criterio, che è stato definito in base all’altitudine e non dal reale reddito legato ai terreni”. A Turi, infatti, essendo stato classificato come comune non montano, è stato imposto il pagamento della tassa a tutti i possessori di questi terreni agricoli, sia a chi svolge l’attività agricola in maniera professionale, sia a chi lo fa part time, sia a chi, quei terreni, non li coltiva affatto. Inoltre, dalle tabelle che ha pubblicato il Ministero, sarebbero state riscontrate delle anomalie che potrebbero dare adito anche a dei futuri ricorsi.
Il problema non sarebbe solo la tassa in sé, ma anche il danno economico che ne comporterà. Per questo Palmisano ci riporta un esempio, citando il comune di Montalcino: “Questo paese, dove fanno il famoso Brunello, si trova in zona parzialmente montana, per questo gli imprenditori agricoli sono esentati dal pagamento della tassa. Questo vuol dire che sulla bottiglia del Brunello di Montalcino non graverà il costo dell’Imu, mentre sul nostro Primitivo, che già costa pochissimo, ci peserà anche questa imposta. Il nostro imprenditore agricolo viene messo in una situazione di non equità rispetto a un altro imprenditore agricolo che ha lo stesso tipo di cultura”.
Inoltre – come rivendicato da Palmisano più volte – il criterio di tassazione non tiene conto del reale reddito legato alle terre: “Io non sono del parere che non bisogna pagare questa tassa o le tasse in genere, che sono necessarie per mandare avanti la macchina governativa. Tuttavia, questo disegno di legge, che spero non diventi decreto, non tiene conto del reddito”. E il discorso si riallaccia al reddito per ettaro, di cui vi avevamo già parlato nel nostro giornale e che in tal senso, classificava Turi tra i paesi meno ricchi. “Quindi parlando di reddito per ettaro – ci spiega Palmisano – nel comune di Altamura, che è parzialmente montano, nonostante abbia uno dei redditi più alti della provincia, i produttori agricoli non pagheranno l’Imu, mentre i coltivatori diretti di Turi, che è uno dei paesi con minore reddito agrario per ettaro della provincia, pagheranno. Tutto questo è assurdo”.
Dal pagamento di queste tasse, non un centesimo verrà speso sul territorio, perché quei soldi andranno direttamente a Roma, “non restano per migliorare l’agricoltura turese o locale, ma serviranno per pagare i debiti fatti da un Governo che ha preso determinate decisioni”.
Palmisano afferma che a livello comunale non ci sarebbero soluzioni che si potrebbero valutare. “È peggio di una rapina fuori dalla posta – ci dice indignato – perché in questo caso ti scippano ancora prima di uscire fuori. Il danno è stato fatto non solo agli agricoltori, ma anche a tutti i comuni non esenti, a cui sono stati già tolti i soldi dell’Imu agricola. Per questo non abbiamo avuto la possibilità di discuterne, parlarne, di rimodularla. Non abbiamo potuto fare nulla. Ci hanno già tolto 360 mila euro dal fondo di dotazione e ci hanno chiesto di fare i loro esattori con gli agricoltori. Né più né meno. Ai comuni non è stato lasciato alcun margine di movimento. Alcuni di questi hanno chiesto il rinvio dei termini di pagamento al 15 marzo visto che ci sono ancora dei ricorsi al Tar del Lazio. Altri stanno procedendo nel pagamento, perché pagavano già negli altri anni, quindi hanno un piano di tassazione già pronto. Turi, invece, come molti altri paesi, sta scrivendo ai ministeri attraverso l’ANCI. Mercoledì si è svolto in tal senso l’ennesimo incontro con le associazioni di categoria”. E il Ministero sembra totalmente assente, non risponde: “Noi avevamo chiesto un aiuto al Ministero delle Politiche Agricole per la questione delle calamità. Loro non solo non hanno accolto la nostra richiesta di aiuto, ma ci puniscono addirittura. Il ministro Martina sta ricevendo più lettere di Babbo Natale da quando è iniziata questa storia dell’Imu. Ma non risponde in alcun modo, se non confermando la linea già stabilita”.
Palmisano conclude il suo sfogo parlando da “figlio di imprenditore agricolo”: “Molti pensano che chi va in campagna, giacché lavora tutti i giorni, sia pieno di denaro, e dato che nei momenti in cui si vende il prodotto agricolo girano tantissimi soldi, si pensa che in questo settore ci sia ricchezza. Io invece assicuro a chiunque, e chiunque lavori in agricoltura lo può dire, che comunque alla fine dell’anno si devono far sempre i conti con il pareggio delle spese. Quasi mai si riesce a fare un utile e quando ci si riesce è davvero irrisorio. Con questa tassa si costringeranno i piccoli agricoltori a vendere i propri appezzamenti di terra a favore invece dei latifondisti”.
Per tutti questi motivi, il delegato all’agricoltura incontrerà sabato 7 febbraio alle ore 17.00 presso la biblioteca comunale le associazioni di categoria, gli imprenditori agricoli e gli agricoltori turesi per ascoltare e soprattutto capire le prossime mosse delle associazioni di categoria. “Decideremo insieme come reagire”.
ULTIMI COMMENTI
- Quando la cassiera fa… ca...
io uso sempre la carta prepagata...... così non mi succ... - C’erano una volta gli Ind...
Invece di perdere tempo ad affermarsi tra di loro pensa... - Strade extraurbane, al vi...
E in via Domenico Cozzolongo quando si faranno i lavori... - Sant’Oronzo, anche quest’...
diana pirotecnica del 26 da evitare...meglio suono dell... - “Un atteggiamento irrispe...
ripeto AUGURI, a chi ha voluto dimostrare solo una cosa... - Domenico è a casa
Genitori Coraggiosi, che Dio, vi doni tutta la forza ne... - Gli indipendenti attaccan...
Ma cari indipendentisti perchè non fate meno i pagliacc... - Festa di Sant’Oronzo, lav...
i preti in questo caso hanno ragione e buon senso. spec... - DIVIETO DI AFFISSIONE PER...
ORA SIAMO AL 2020 e mi imbatto casualmente in questo ar... - “Mappare Turi è una prior...
In tutto questo marasma riusciremo a sistemare la nostr...
Commenti
Ma sai almeno perchè il reddito delle aziende agricole, da secoli non è mai stato calcolato a costi e ricavi? O forse, giocondo giocondo, pensi che basta togliere dal ricavo delle vendite il costo di materie prime e manodopera, ed ecco scoperto il reddito dell'agricoltore?