Percorrendo il corso ed avvicinandosi a Piazza Silvio Orlandi, la voce di Giovanni Settanni, coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, si fa sempre più forte. È lì, nel mezzo della piazza, circondato dalla folla, che lo ascolta, a tratti lo incita, a tratti lo applaude. Poco distante da lui, in attesa che arrivi il suo turno, troviamo il neo coordinatore di Forza Italia, Angelo Palmisano. Spostando lo sguardo dal centro ai confini della piazza, si intravedono anche i protagonisti odierni dell’opposizione, i consiglieri Paolo Tundo, Mariangela Volpicella e Sandro Laera, in rappresentanza della destra turese, più o meno moderata, che mercoledì scorso alle 18.30 ha deciso di scendere in piazza per parlare alla gente e spiegare la Tasi e la Tari. “si poteva risparmiare? – è a domanda posta sul volantino che invitata a partecipare. – Ascoltiamo la voce di chi dice sì”. Non si risparmia Settanni, soprattutto nei confronti del Sindaco; l’interrogativo che riecheggia spesso nell’aria è: “Sindaco, ma che si stai a fare là?”. Molti i punti toccati, prima della lista l’indennità, “al massimo”. “Il Sindaco Menino Coppi costerà per cinque anni con contributi, in cinque anni 345 mila euro. “A noi ci chiede ci sacrifici, lui non li fa”. Meglio becero populista che arruffatore di soldi pubblici. Io la politica la faccio per passione, non ho bisogno dei soldi. Menino, vai a lavorare come facciamo noi”. Poi passa alla sua Amministrazione: “ Perché Menino ha vinto sei mesi fa? Perché vive ancora di luce riflessa. Quando ha fatto il sindaco dal ’93 al ’97, vicino a lui c’erano persone in gamba, persone per bene, che capivano. Adesso tutta quella credibilità di venti anni fa la sta perdendo, perché ha come capogruppo Leo Spada, un nome un programma, un usurpatore di deleghe. Uno che dopo sei mesi non ha ancora capito quali deleghe ha. Si vaneggia assessore allo sport ma non c’è nessun atto deliberativo”. Non manca un appunto sulle scuole: Le tasse le dobbiamo pagare, ma manca un servizio importantissimo, l’assistenza ai disabili dei bambini delle scuole primarie e secondarie di Turi. L’Amministrazione non sta facendo niente. Sono stati persi per la scuola 500 mila euro di contributi. Ecco perché Turi non andrà avanti, perché ci sono queste persone che pensano di sapere tutto, ma non sanno niente”. Cita poi un fatto fresco di giornata, la partecipazione del Sindaco e un suo Assessore ad una conferenza stampa finita male: “Questo è l’abc di chi fa politica, prima di andare ad una conferenza stampa, ad una presentazione di un progetto, leggi quel progetto… Invece quelli non avevano letto niente”. Poi torna sul sindaco, come un mitra: “Menino dice che sta fino alle 20.30 in comune, bugia, perché a quell’ora presiedo io la piazza. Ogni cittadino che va e gli chiede qualcosa, lui risponde: non so niente. Ma che stai a fare?—urla. — Vedremo, faremo. Menino sei una scatola vuota, è finita. Il problema che in questi cinque anni finirà anche Turi e questo dispiace”. Una signora dalla folla urla: “È già finito Turi, è troppo tardi”. “Perché votate i soliti lecchini? – Risponde Settanni – A turi non sappiamo votare, perché uno come me non arriverà mai là. Se non hai i progetti e non sai quello che devi fare, che stai a fare là? Non hanno capito che qua non ce la facciamo più”. Un commerciante dopo 35 anni di attività chiuderà il bar, uno dei bar storici di Turi. “Si devono vergognare”: il commerciante è tra la folla e grida arrabbiato. “Questo è solo l’inizio, se loro non capiscono che non ce la facciamo più” – ammonisce–, noi andiamo ad occupare il consiglio comunale. Devono abbassare le tasse. Vi chiedo coraggio, è arrivato il momento di scendere in piazza, di chiudere i negozi, facciamoci sentire. Noi non abbiamo paura, dobbiamo difendere i nostri diritti, contemplando anche i nostri doveri. Loro stanno là per noi. Qua è una questione di vita o di morte. A dicembre chiedo che un giorno o un pomeriggio si abbassino tutte le saracinesche, facciamo capire che siamo uniti. Vi prego di rimanere uniti, di combattere, perché ne vale della nostra vita. Parlo anche ai miei coetanei, è arrivato il momento di prendere il potere nelle nostre mani. Turi è nostra. Dobbiamo essere orgogliosi del nostro paese. Vi chiedo unione, lasciamo stare le nostre bandiere, l’unica nostra bandiera è Turi, difendiamola, amiamola, oppure diventerà sempre un 2 novembre. Questo paese deve tornare a vivere, tocca a noi”. Infine l’invito a non pagare le tasse: “Vi chiedo anche di non andare a pagare le tasse, voglio vedere come fanno — urla— anche perché non sanno neanche il gettito. Se voi chiedete: ma quanti soldi arriveranno dall’IMU? Boh?” e conclude: “La guerra continua per Turi e voi”. A questo punto è il turno di Angelo Palmisano: “Secondo me questa amministrazione ha come DNA la confusione” ed entra subito nel merito: “L’Amministrazione coppi ha approvato un bilancio preventivo a novembre, che è semplicemente una presa d’atto di quello che c’è stato durante l’anno. Se sulla base di questa presa d’atto aumento le tasse è perché voglio dare maggiori servizi ai cittadini?. Io li sfido in 20 giorni a impegnare le somme che si avranno dalle tasse. Materialmente non ce la possono fare. Bastava semplicemente far quadrare i conti. È mancato il responsabile di ragioneria? Non è un alibi per mettere le mani in tasca ai cittadini. Allora la domanda è questa: perché tu mi prendi adesso i soldi per poi non spenderli? Che senso ha?” Ricorda di come fosse stata criticata la precedente Amministrazione di destra sul verde pubblico e domanda: “Oggi che cosa è cambiato?” prosegue con il piano triennale delle opere pubbliche che “noi abbiamo portato in consiglio comunale. Ciò significa che non hanno proprio idea di quello che vogliono fare”. Poi fa un passo indietro e torna sul discorso tasse: “L’amministrazione Resta è andata a casa, perché un gruppo non era d’accordo a questo tipo di tassazione, perché c’era un’altra via d’uscita. Abbiamo cercato di portare l’altra parte della maggioranza a riflettere su questo. Manteniamo i bilanci sani, senza andare a compromettere lo stato della macchina amministrativa e approviamo la tarsu, che era il vecchio metodo di tassazione, cioè in base ai metri quadri. Siamo andati a casa per questo, sacrificando il nostro ruolo. Il bilancio è sano perché l’ha fatto un organo tecnico che è il Commissario. Non diciamo sempre che la colpa è di quelli che stavano prima. Questo ormai è diventato un luogo comune”. Entra dunque nello specifico della Tasi: si sofferma sulla “bugia” di Menino, sul fatto che in realtà il 2,5 per mille sia il massimo, “perché il 3,3 è previsto quando si usa lo 0,8 per sgravi fiscali. Può essere mai che un’Amministrazione che si ritiene di sinistra che si è sempre mostrata vicina alle fasce più deboli, mi abbia fatto una tassazione lineare?” Seguono i valori venali: “La maggioranza ha ignorato l’appello di Tundo, ma ha deciso di rivederli quando un gruppo di persone si è riunito, parlando con tecnici, facendo una proposta, la stessa fatta in consiglio, di congelare la delibera. State esagerando, cercate di mettere nuovamente i piedi per terra”. Altra questione, la Tari: “Perché mettere nuovamente mano nelle tasche dei cittadini?” E, regolamento alla mano, “mi ritrovo garage calcolato con quota fissa più componente, ma io l’ho già pagato nella civile abitazione quel garage con i componenti. Perché ti devo pagare 50 euro in più? Se mi scrivi che le pertinenze fanno parte dell’abitazione, perché me le fai pagare due volte? Ecco perché si poteva risparmiare”. Palmisano espone un altro problema: “Non è possibile che chi ha casa nel centro storico e nel tempo abbia comprato altre stanze o case per ampliare il proprio nucleo abitativo, si ritrovi a pagare quegli immobili come seconda casa. Pazzia!! – urla –. “Basta con i “vedremo, faremo, diremo”. Oggi dobbiamo essere efficienti subito, perché noi cittadini non ce la facciamo più, abbiamo bisogno di un’Amministrazione che ci dia risposte”. Infine un appello a Menino Coppi: “Sindaco, i cittadini l’hanno votata per amministrare, non per fare lo psicologo. Noi vogliamo un sindaco che amministri e che guardi i problemi reali dei cittadini e non dica vedremo e faremo, ma che li risolvi adesso, subito”. L’evento si conclude con uno striscione, tenuto su da Palmisano e Settanni e che quest’ultimo legge ad alta voce: “Giù le mani dalle nostre tasche”.
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Commenti
preferirei avere uno come lui sindaco, piuttosto che dei finti democratici
Infine Sindaco...mi pare che debba maggiormente coinvolgere tutti gli attori di questa amministrazione..ivi inclusa l'opposizione per il bene comune, quando evidenzia elementi palesemente incontrovertibili.