La Protezione Civile spegne il rogo innescato in via Gioia
La Protezione Civile di Turi ritorna a confrontarsi con una delle piaghe che da un paio di anni ha preso piede nel nostro paese: in sfregio a quanti quotidianamente si impegnano nella raccolta differenziata, una risicata porzione di nostri concittadini si ostina ad abbandonare illecitamente i propri rifiuti lungo le strade di campagna. E, a peggiorare il già triste scenario, aggiungono le fiamme: quanto l'immondizia inizia a essere "ingombrante", per creare nuovo spazio, il "saggio" di turno decide di incendiare la spazzatura, senza rendersi conto del danno che arreca alle colture limitrofe, costrette a respirare i fumi di quel rogo.
Questo canovaccio si è ripetuto nel pomeriggio di mercoledì 21 novembre, giorno in cui ignoti hanno dato alle fiamme un cumulo di rifiuti, accatastato sul ciglio della strada, nei pressi della prima rotatoria della provinciale che da Turi conduce a Gioia.
Subito dopo aver ricevuto la segnalazione, sul posto è intervenuta prontamente la squadra della Protezione Civile che, avvalendosi del mezzo antincendio in dotazione, è riuscita a domare le fiamme, evitando che creassero ulteriori danni.
Ciò che più indigna è costatare che, per l'ennesima volta, i nostri volontari hanno dovuto dedicare tempo e risorse per porre rimedio all'atto scellerato di un singolo. Un atto che non ha davvero attenuanti: per quanto si possa essere critici su costi e prospettive, ad oggi il servizio di raccolta porta a porta ha dimostrato di funzionare. Sfugge dunque il motivo per cui, pur avendo la possibilità di lasciare i rifiuti comodamente sotto casa, si valuti più "conveniente" scomodarsi per trovare un luogo appartato - spesso percorrendo anche qualche kilometro - e scaricare la propria spazzatura.
Se l'idea di arrecare un danno ambientale non fa presa, invitiamo gli autori di questi gesti a riflettere sul fatto che, agendo in questo modo, pagano due volte per lo stesso servizio: la prima per onorare i costi del servizio di igiene urbana, la seconda per coprire le spese della rimozione di quei rifiuti abbandonati.
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Commenti
nella speranza di aumentare la consapevolezza si dovrebbero diffondere meglio i riscontri di quel che è accaduto nel quartiere Japigia di Bari come effetto della combustione abusiva di rifiuti di una vecchia discarica di via Caldarola;
gli organi di informazione hanno parlato di 27 casi di tumore censiti in una sola palazzina di via Archimede.
la mia associazione ha dato i proprio sostegno morale e tecnico all'avvocato Laforgia che tutela gli abitanti; vedremo come andrà avanti questa drammatica vicenda ma i cittadini di TURI devono avere (tutti) piena consapevolezza che se abbandonare i rifiuti è un gesto intollerabile e nocivo, bruciarli è ancora più nocivo e foriero di patologie tumorali (e non solo) ; quelle tumorali spesso passano "inosservate" per il semplice motivo che si manifestano dopo un certo periodo di latenza alquanto lungo.
Più vigilanza ma anche più informazione e più senso di responsabilità.
Vito Totire
Sarebbe utile mettere delle telecamere