Hanno perso una battaglia, ma sono pronti a vincere la guerra. Parliamo dei tanti agricoltori che non si sono lasciati abbattere dall'approvazione governativa dell'Imu agricola e che nella mattinata di martedì 24 marzo hanno manifestato in quel di Matera.
A salire sul palco per moderare la protesta, Tonio Palmisano, tra gli organizzatori di quella Protesta Agricola che da Turi sta incontrando il sostegno di sempre più agricoltori, uniti dalla comune lotta all'aliquota sui terreni.
Un migliaio a manifestare nella città dei sassi dove si sono incontrate bandiere, trattori, striscioni e voci univoche a gridare ad una decisione "iniqua e ingiusta". Assieme a loro, tanti sindaci e amministratori lucani, che in breve tempo hanno "sottoscritto e fatto prese d'atto di quelle che sono per noi decisioni che annientano un settore che già lotta per sopravvivere".
Tanti sono stati anche i manifestanti pugliesi che si sono riversati a Matera e sostenuto una protesta che si è protratta per l'intera mattinata.
"Devo rendere atto dell'incisività con la quale associazioni di categoria, presidenti e amministratori lucani stanno dimostrando il loro dissenso alle decisioni politiche nazionali, lottando a fianco degli agricoltori" - ha aggiunto Tonio Palmisano, confrontando il tutto con la situazione pugliese. "Sono tanti i sindaci e politici pugliesi che, nonostante avessero sottoscritto la nostra petizione durante gli incontri in Cooperativa, non stanno facendo nulla per sostenerci in maniera concreta".
Non demordono ed anzi, si fanno più forti e più numerosi, i protestanti che in massa si stanno organizzando per gridare a gran voce il "No" a Roma, il prossimo martedì 31 marzo. A loro si uniscono anche chi, come ha ancora raccontato Tonio Palmisano ai nostri microfoni, nonostante rientri nelle zone che beneficiano dell'esenzione, ritengono che questa tassa sia ingiusta. "Durante la protesta materana, infatti – ci spiega – ha preso la parola una signora della provincia di Potenza che ha sia terre che animali in una zona montana, quindi esente dall'Imu agricola. La stessa è scesa in piazza a protestare perchè ha precisato come questa tassa porta a tagliare una fascia di mercato agricolo che non è più competitivo, perchè è costretto a chiudere, incapace di sostenere i costi e le spese per sopravvivere". Parità di possibilità, sono state quindi sostenute, tasse che non differenzino zone montane e non montane, per un confronto equo e paritario anche dal punto di vista del mercato agricolo.
Al termine della manifestazione che si è protatta oltre le 13.00, un unico appuntamento per rinnovare la protesta: a Roma il prossimo 31 marzo.
"Invito tutti a partecipare e prendere contatti con le associaizoni di categoria locali che sicuramente metteranno a disposizione i pulmann per il viaggio". "Non dobbiamo mollare e dobbiamo essere compatti ed uniti" – ha ripetuto Palmisano in chiusura, affermando che sono già stati presi contatti con altri agricoltori di altre regioni poichè quella di Protesta Agricola non si fermi nella sola Puglia e Basilicata, ma raggiunga i confini nazionali.
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