“Chi è causa del suo mal, pianga se stesso!”
Certo che cominciare gli auguri di Natale così, è, a dir poco, raccapricciante.
Ma se mi sono permesso di aprire in questa maniera è perché ho un grande desiderio e augurio nel cuore di voler e poter invertire in positivo, proprio a Natale, questa espressione della saggezza antica ma di una tremenda attualità ai nostri tempi.
E’ vero, è un periodo di grandi preoccupazioni.
Viviamo in una situazione d’ incertezza a tutti i livelli. La crisi economica ci mette un po’ di paura. La situazione finanziaria mondiale, europea e di casa nostra ci spaventa. E ci viene, spontaneo, istintivo, quasi “naturale” andare in cerca delle responsabilità.
Di chi è la colpa? Chi è il colpevole? Dove e come trovare il “capro espiatorio”?
Ma, facendo un attimo di calma, pensandoci un po’ meglio, riflettendo bene, le responsabilità non sono di qualcuno in particolare, ma un po’ di tutti, e a tutti attribuibili nel tempo.
Non sono di una persona, ma di un sistema. Non sono dei risultati di scelte errate di vita, ma di una cultura che da decenni ha travisato il reale
Forse abbiamo un po’ esagerato!
E subito, viene alla mente spontaneo, un verbo di movimento, che se preso nel suo significato etimologico, ci porta a tornare indietro, ma se considerato a “senso”, ci proietta in avanti, illuminando il futuro!
RI–TORNARE!
Non indietro, ma di nuovo, d’accapo!
Ri-cominciare, ri- prendere, ri- partire!
Ri-andare alle radici, ri-andare al significato, ri-andare al senso, ri-andare al valore delle emozioni, dei sentimenti delle cose della vita.
Ri-tornare alla verità delle relazioni sincere, alla genuinità non solo del cibo e della tavola, ma a quella dell’amicizia, degli Affetti, degli Amori!
Al calore della stretta di mano leale e non fredda e insignificante, alla sincerità della “parola d’onore”, ormai relegata nell’immaginario delle letture infantili, alla trasparenza della verità, comunicata dallo sguardo, dal volto, attraverso gli occhi.
Moti dell’animo di un passato carico di valori credibili che dobbiamo, si dobbiamo necessariamente ri-prendere. Per il bene nostro, per il bene delle future generazioni, per il bene dell’umanità!
Allora, Auguri!
Non piangiamo le nostre ferite, diamoci da fare a guarirle!
Buon Natale.
Don Giovanni Amodio.
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