
A Scanzano, sulla parte ionica della Basilicata, domenica 19 settembre si è svolta la festa di compleanno dell’Apofruit nel sud della penisola. La grande cooperativa ortofrutticola nata a Cesena nel 1960 e caratterizzata da una crescita costante, da fusioni e incorporazioni imposte da un mercato divenuto ogni giorno più ampio, ha coinvolto negli ultimi anni un lungo elenco di cooperative sparse per la penisola.
Si sono radunati circa un migliaio di soci; presenti 50 turesi fra cui il consigliere comunale Pino Carenza, soci che conferiscono all’Apofruit il nostro prodotto-ciliegia, ed altri soci di paesi limitrofi. Oltre al direttore generale della Cooperativa, era presente il presidente della regione Basilicata, Vito De Filippo.
Oggi questa cooperativa è diventata un grande gruppo italiano con 12 stabilimenti sparsi tra centro e sud Italia e annovera nella propria compagine sociale oltre 4.000 soci. L’Apofruit, basata su princìpi di etica e moralità, fa da locomotiva, riuscendo a commercializzare gran parte di tutta la produzione ortofrutticola.
Scanzano è stata scelta come sede dei festeggiamenti per la presenza in loco di 2 stabilimenti insediati da 10 anni: uno per la lavorazione del biologico, l’altro per il ‘convenzionale’. “Potremmo avere - ci dice Giacomo De Carolis, uno dei 50 soci che è stato a Scanzano – la fortuna di avere qui a Turi un’altra sede della cooperativa. Ci dobbiamo tenere pronti alla nascita di un grosso stabilimento che dovrebbe lavorare tutti i prodotti ortofrutticoli di Puglia”.
Ma noi turesi, inguaribili individualisti, siamo pronti per intraprendere un discorso serio e a tutto campo sulla essenzialità della cooperazione?
“L’ individualismo - afferma De Carolis - porta allo sbando totale. Bisogna credere nel discorso di cooperazione dando ai produttori indirizzi certi con grossi vantaggi economici, tirandosi fuori dal mercato privato. In contrapposizione con la Cooperativa locale che pensa solo a guadagnarsi la mediazione dal privato e non guarda né cerca di sforzarsi di guardare lontano.”
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Commenti
Del resto, poi, avanti c'è posto per tutti e per tutte le iniziative che si vogliono proporre: per questo o quel problema, per questa o quell'altra iniziativa. Prego proponeteVi !!!
Non credo di aver mancato di rispetto ad alcuno, in caso contrario se, gentilmente, me lo indicate sarò felice di chiedere "scusa".
Saluti.
A me e a quelli che la pensano come me (e sono tanti) non interessano i ruoli che hanno avuto gli altri per l'iter della dop ma faccio rilevare che ad oggi voi non avete ottenuto nulla!
Non c'è molto da capire ma bisogna essere solo chiari: anzichè fare i dibattiti che non servono a nulla (in questo caso) sarebbe solo auspicabile che il presidente con carte ufficiali alla mano spieghi ai turesi ma sopratutto ai tantissimi produttori che lo hanno nominato "fino a quando non sarà completato l'iter procedurale" ls verità sui motivi inspiegabili del ritardo o sull'eventuale bocciatura.
Il resto sono solo chiacchiere...
Certo, che la bocciatura compete al MIPAF o alla CEE, ma quanti di Voi ha seguìto o capito le operazioni messe in atto da Comune, Provincia e Regione durante tutto il percorso della nostra legittima, ripeto legittima richiesta del marchio DOP ?
Per quanto mi consta il tono civile è stato sempre mantenuto con tutti quelli che con sincerità hanno mostrato interesse verso l'iniziativa, trattamento diverso spettava e spetterà a quanti tradiscono, in mala fede, la volontà dei produttori cerasicoli di Turi.
A proposito, tutti i cerasicoltori di Turi che si sono avvicinati "veramente" all'iniziativa del marchio DOP sanno che per statuto, redatto con atto notarile, l'attuale presidente lo sarà solo e fino a quando non sarà completato l'iter procedurale. Subito dopo : elezioni democratiche.
Questo per amore della verità ma per non contravvenire al tema dell'articolo rimando la trattazione circa la DOP ad un futuro in uno spazio specifico e magari ad un dibattito pubblico dove invitare tutti i protagonisti veri e "oscuri" della "vicenda DOP". Se esistono persone leali e veramente interessate alla DOP potrebbero sollecitare o organizzare tali momenti, non Vi pare ?
Saluti.
posto che l’associazione per la dop alla nostra ciliegia ferrovia è composta da produttori operanti nella terra di Turi, unici ammessi a farne parte,
gradirei sapere se il suo interesse deriva dal produrre dette ciliegie, in terra di Turi, o..nell’aldilà dove viene più logico ritenere che alberghi persona priva di nome e indirizzo..
Nessuno vuole disconoscere l'impegno e l'energia profusa dall'innominato ne tantomeno si vuole parlar male o delegittimarlo ma i meriti dove stanno?
Se è vero che a distanza di anni non si riesce ad ottenere la DOP!!!
Il Presidente del Comitato chi è? Qualcuno dice che l'attuale presidente in carica è a tempo indeterminato! Come mai?
Per questo è bene che l'innominato impari a rispettare gli altri che non la pensano come lui e sopratutto quelli che hanno il coraggio di confutare con tono civile e rispettoso le sue ardite tesi di complotti ovunque e da parte di chiunque!
Per il resto, da cerasicoltore, condivido in pieno l'intero commento.
Saluti
mi riservo di farlo in altre occasioni visto che il tema è sui 50 anni di APOFRUIT ex COF.
L'esperienza APOFRUIT, e bene precisare, non è la panacea della crisi del primario agricolo nazionale, altresì va specificato che la legittima richiesta dei produttori turesi del marchio DOP alla ciliegia "ferrovia di Turi" nulla contrasta con la cooperazione.
Invero, ad uomini e donne di buona e sincera volontà voglio solo indicare che Apofruit investe piuttosto nel "brand".
Pertanto se il tempo passa senza concludere nulla per la DOP é bene sottolineare che ciò dipende anche dal fatto che qui a Turi ci sono persone molto poco attente e impegnate a non capire, al di là dei veri fatti, che Comune, Provincia, Regione e MIPAF ad oggi non sono riuscite a bocciare la nostra richiesta del marchio DOP. Ciò solo grazie all'impegno, ad oltranza e senza risparmio di energie, di chi ? Già dell’innominato di colui il quale non dobbiamo riconoscere mai i meriti, anzi dobbiamo parlar male, screditarlo al solo fine di delegittimarlo !
Con APOFRUIT nel 2011 progetteremo il futuro nel distretto cerasicolo pugliese: il mio impegno è rivolto soprattutto nel cercare di mediare la nostra cultura e il nostro modo di essere alla luce delle cattive esperienze cooperativistiche. Ho raccolto alcune soluzioni che caldeggio nella prospettiva di investimenti futuri. Sto collaborando al solo fine di dare ai vertici amministrativi di Apofruit la possibilità di prendere la decisione migliore quando i tempi saranno maturi.
Per questo non do per scontato che la scelta ricadrà su Turi.
Collaborare con APOFRUIT è una condizione nuova , matura, rivolta ad essere vissuta con dignità, cosa che a Turi si è dimenticata.
Ai soci viene liquidato il prezzo di vendita sottratte le spese, ciò significa che in un mercato globale non si possono fare miracoli.
Ma quello che si sta cercando di costruire con APO è l’innovazione, la modernizzazione per non restare indietro come eravamo.
Avere la mappatura dei terreni dei soci, la disponibilità gratuita di un agronomo in zona, la ricerca sperimentale scientifica a portata di mano e tutte le occasioni di aiuti che derivano sia dai PSR regionali che dal continuo flusso di miglioramenti permessi nella filiera corta, alcune agevolazioni e ancora molto altro, non sono cose da poco a cui eravamo abituati .
Nulla ci sarà regalato ma nulla ci meriteremo se non impariamo a guadagnarcelo !
Scusatemi se sono stato prolisso ma nella veste di anonimo dovevo stare attento al mio “codice etico” e ad evitare la parziale censura adottata da alcuni amministratori di questo sito.
Saluti
E infatti per non scontentare il nuovo padrone che vuole stare da solo a scegliersi la merce migliore(e mandare indietro gli altri), non fanno entrare Apofruit, perdendo persino soldi.
Complimenti a De Carolis e Carenza.
Questo dovrebbe insegnare qualcosa ai litigiosi della cooperativa di Turi e al comitato della dop che a distanza di anni non conclude mai nulla!