“I collaboratori del Comitato Feste Patronali di Turi con la presente comunicano alla S.V le rispettive dimissioni dal suddetto comitato a decorrere dal prossimo anno.
Dopo circa quindici anni di devoto e continuo impegno profuso con costanza e spirito di sacrificio per organizzare al meglio la Festa in onore del nostro Patrono Sant’Oronzo, accanto al caro ed inimitabile Presidente Di Venere Giammaria, a causa di sopraggiunti impegni lavorativi e familiari e per l’oneroso impegno nell’organizzare la festa che col passare degli anni è diventato sempre più gravoso, riteniamo opportuno ritirare la nostra disponibilità e lasciare spazio a nuove menti capaci di continuare a mantenere viva la tradizione della “Festa Grande” con autentica religiosità e devozione per il Santo.”

Con queste parole, i signori Capone Vito Stefano, Susca Vito Sante, Camposeo Giuseppe, Mirizzi Lorenzo, Girolamo Ludovico e Susca Angelo Vito, in rappresentanza dell’intero comitato, hanno rassegnato le dimissioni indirizzate all’Arciprete Don Giovanni Amodio, al Presidente Pro-Tempore Di Venere Giammaria e al Sindaco di Turi, dott. Vincenzo Gigantelli.
Erano anni che nei giorni successivi alle festività di Sant’Oronzo si vociferava che ‘Marinuccio’ avrebbe smesso di organizzarla. Ma ogni volta era l’ennesima: “una barzelletta”, hanno spesso commentato molti turesi, infatti, puntualmente, al gennaio successivo era di nuovo lui a prendere in mano le redini del Comitato e a rimboccarsi le maniche per l’intera gestione.
Ma quest’anno pare si sia arrivati al capolinea. Una lettera scritta lascia poche speranze di ritorno al passato, anche se questa storia sa tanto della favola “Al lupo! Al lupo!”. Difficile crederci a primo impatto.
Intanto è doveroso dire che nel corso degli anni sono stati tanti i problemi verificatisi un po’ per volta, ma quest’anno si sono concentrati tutti in pochi giorni (fuochi, giostre, cavalcate, sbandieratori ecc.). Sarà stato questo il vero motivo che ha indotto il Comitato a mollare? O lo stress causato dalle tante malelingue che ogni anno attanagliano chi con devozione e impegno regala una delle feste patronali più belle del sud Italia alla propria cittadina?
A tutt’oggi, comunque, circolano già delle indiscrezioni assolutamente non ufficiali che vorrebbero come organizzatore della festa del prossimo anno il fiorista Andrea Saffi. È lui infatti il candidato numero uno a subentrare a Di Venere Giammaria, in quando da parecchi anni sponsorizza e segue da vicino alcuni dei rituali Oronziani turesi più belli: il lancio dei fiori, dei palloni e dei coriandoli la sera del 26 agosto dopo l’arrivo del carro trionfale in Piazza Silvio Orlandi. Al suo fianco potrebbe esserci il dott. Michele Boccardi.
Sarà vero? Lo scopriremo quando le dimissioni del Comitato saranno irrevocabili.
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Commenti
E'facile dire tutti bravi con fatti e poi non si concede la possibilità ad altri ad organizzare la festa. basta con un monopolio e giusto cambiare può darsi che ci siano nuove persone capaci di farla, ma bisogno dare le possibilita
Dottoressa Annarita Rossi cosa è cambiato negl ultimi anni in questo paese. la festa non ha portato nulla. forestieri solo il 26 con un carro alla ***. dobbiamo dire che il paese di turi e vocazione agricolo e non turistica
Se poi per voi festa patronale significa indossare l'abito buono, chiedersi se la croce in cima al carro toccherà o no l'illuminazione, se il "pallone" partirà e se i fuochi saranno 5 o 15, beh, non vi preoccupate che con Marinuccio funzionerà sempre tutto bene.***
Può non piacere questo o quell'altro evento, si può considerare pericoloso o non conveniente qualche festeggiamento, sta di fatto che Marinuccio, fin quì, ciò che è stato capace di organizzare lo abbiamo visto.
Condivido in toto il pensiero di Annarita e non voglio certo polemizzare al solo scopo di contraddirmi per cui rivolgo l'augurio a chi, dopo Marinuccio, vorrà impegnarsi nell'organizzare la "festa grande".
Il mio solo rammarico è rivolto al "senso" oramai smarrito di questa ricorrenza e non mi meraviglio dal momento che lo hanno dimenticato anche i clerici.
Mi auguro di cuore che il senso più profondo e spirituale del martirio di S. Oronzo, in futuro, trovi una più giusta dimensione e che rappresenti il frutto di un "lavoro corale" e dove sacro e profano trovino ben delineato il loro significato.
Saluti.
La critica costruttiva che sottolinea i difetti e indica i mezzi per correggerli, è la base del progresso; ma la critica distruttiva che demolisce vandalicamente tanto il buono che il cattivo senza mirare ad un più alto fine, è una piaga del carattere di tanti turesi che dovrebbe essere sradicata definitivamente. Signor/ra Dudu (????) le sue parole offendono tutti coloro che per qualche decennio hanno dedicato il proprio tempo all'organizzazione di una delle feste patronali più caratteristiche del nostro territorio. Mi auguro, invece, che la maggior parte dei turesi pensi di dover ringraziare tutti i membri del Comitato Feste Patronali di Turi per l'impegno e la dedizione profusi negli ultimi QUINDICI anni.
Ritengo con molta convinzione che tutti i cittadini spettatori e "rigorosi critici" abbiano tanto da imparare dal signor Di Venere e da tutti i suoi collaboratori che, nonostante le perenni critiche distruttive e cattive ricevute puntualmente ogni anno, siano sempre riusciti ad organizzare la festa per il nostro patrono con passione e convinzione.
Alla luce delle dimissioni del Comitato rappresentato dal nostro caro Marinuccio, mi auguro che il buonsenso e la gratitudine siano gli ingredienti essenziali per dare la degna continuità al lavoro finora svolto con tanta serietà.
A Turi non ho mai visto niente, in ambito culturale e di spettacolo, che fosse affrontato con le dovute competenze e professionalità.